Conclusioni BIG NAMM 2024
Il NAMM è sempre il NAMM. Uno spettacolo nello show, un evento pazzesco quello che abbiamo appena vissuto in questa ultima edizione. I musicisti che si sono esibiti durante la kermesse hanno avuto un enorme successo; l’interesse per le performance musicali é stato elevato e tra tutti da menzionare il nostro Matteo Mancuso Nazionale che ha incantato le platee con i suoi virtuosismi da funambolo delle 6 corde. E fin quì tutto Vero, ma…Siamo alla nostra settima esperienza consecutiva, ed un occhio critico sulle dinamiche dello show, ci impone un certo distacco emotivo.Se potessimo riassumerle questa edizione con due sole parole : immensamente diverso.Un NAMM senza i BIG che a detta dei veterani , non torneranno mai più ,un pubblico di settore disomogeneo e meno affamato di novità , un NAMM sfilacciato con ampie zone vuote per le defezioni di molti brand importanti e da booth ridimensionati e assenze dell’ultimo minuto.Tutto ciò restituisce una sensazione inevitabile di disarmonia e “party is over”! Escludendo le due edizioni passate che sono state di passaggio ( ridotte causa pandemia) e non sono mai state paragonate all’ edizione ufficiale, il BIG Namm , così ribattezzato dagli addetti ai lavori, effettivamente non é stato così esplosivo e dirompente come era stato annunciato. Riflettendoci su, anche i palchi satelliti ufficiali, solitamente di contorno alla manifestazione diurna ,non hanno riempito le hall e alla sera il pubblico defluiva velocemente. Un nostro punto di riferimento, divertente ma vero, che ha confermato la situazione, é stato sicuramente, il Buba Gump, rinomata catena di ristorazione americana, che é rimasto vuoto o quasi per tutte le quattro giornate dello show. Lo menzioniamo per dovere di cronaca visto che gli anni passati , compresi i Namm di passaggio 22/23 , era inavvicinabile fino a tarda serata. Non fraintendeteci, l’affluenza c’é stata e il fiume di persone che hanno preso d’assalto i vari booth é stato impattante per quasi tutti i 4gg, ma con un pubblico molto eterogeneo, il NAMM non é mai stato così. Diciamo questo a fronte della politica stessa della manifestazione, ovvero, l’ingresso è possibile solo ai membri o sotto invito . Capite subito che il sistema è funzionale nel creare un sistema virtuoso in cui entrano le persone del settore veramente interessate a partecipare all’evento. A questo giro di giostra, o moltissimi newbie si sono affiliati per accedere per la primissima volta , con un esborso importante ,oppure sono stati rilasciati a pioggia badge invito. In tutte e due i casi si spiegherebbe la pochissima preparazione di molti e la non conoscenza delle regole base di ingaggio ai booth. Non ultimo le categorie di badge che sembravano assegnate senza logica. Per chiarire, i badge identificano il ruolo oltre che rendere evidente il nome della persona e si dividono in 8 macrocategorie: grandi compratori, negozianti, espositori, artisti, studenti, partecipante generico, media, influencer La nostra sensazione , parlando , era di trovarsi a volte di fronte a persone che potevano non essere correttamente identificate. Sembra una sciocchezza ma nell’ambito business é fondamentale chiarire immediatamente il proprio ruolo, per non perdere tempo e far perdere tempo. Abbiamo visto pochissimi studenti e artisti.Mai stato così , una delle regole non scritte del NAMM é riconoscere la persona ancor prima di iniziare a dialogare.Detto questo, Il nostro punto di vista é sicuramente uno dei tanti e sappiamo che andrà in contrasto con molte realtà differenti .Ci sembra doveroso segnalare anche il nostro sentire di piccoli produttori di strumenti di nicchia, che negli anni si sono distinti per innovazione e stile. Nello spazio Boutique Guitar Show Case di Jamie Gale, abbiamo venduto 3 EGO Stile su 4 . Ammettiamo di non aver voluto vendere l’ultima perché la volevamo a tutti costi vederla esposta anche al #guitarshow di Padova. Lasciamo a voi le conclusioni finali ma la domanda sarà, il NAMM potrà essere ancora una grande opportunità come in passato?